Domenica 12 settembre alle ore 19.00 il funambolo Andrea Loreni camminerà sulle vigne della Tenuta Ceretto, nelle Langhe, un luogo unico, cesellato nel corso dei secoli dall’incontro tra il lavoro della natura e l’intervento dell’uomo, iscritto da Unesco tra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
La traversata dell’unico funambolo italiano specializzato in traversate a grandi altezze, quale atto artistico capace di valorizzare la bellezza e l’unicità dei paesaggi che attraversa, è uno degli eventi voluti per l’ultimo appuntamento del progetto “La Via selvatica”, curato da Matteo Caccia e proposto dalla Famiglia Ceretto. Un progetto durato un anno e che si è composto di 12 dialoghi che hanno fatto emergere le esperienze profonde dei protagonisti e indagato la natura selvatica e autentica, le sue regole immutabili, la sua ostinata capacità di ripetersi, la sua ricerca di un’armonia smarrita, di un equilibrio virtuoso in cui l’uomo sia capace di interagire con rispetto nella consapevolezza che la vera protagonista è la natura.
Il funambolo camminerà su un cavo di acciaio lungo 110 metri a 15 metri di altezza, per ritrovarsi in solitudine a contatto con la natura e con gli elementi primordiali, in un percorso di consapevolezza e nuovi sguardi per andare oltre la paura e riscoprire l’autenticità e la bellezza di luoghi ancora intatti.
La traversata si svolgerà nella Tenuta Monsordo Bernardina, sede del gruppo vitivinicolo Ceretto, che è dominata da l’Acino, un’installazione moderna, una bolla ovale leggera, trasparente.
“Poco prima di incontrare la famiglia Ceretto per parlare di questa camminata consultai l’I-King, chiedendo cosa avrebbe guidato i miei prossimi passi. La risposta del libro fu “Avvenenza” e quindi “Quiete”. L’avvenenza, intesa come corrispondenza degli elementi, armonia e eleganza delle forme, è sicuramente l’elemento che subito salta agli occhi al guardare questi paesaggi curati e amati dalla Famiglia Ceretto. Nel vuoto accogliente della mia camminata immagino la possibilità di entrare in contatto con la bellezza di questa terra, e rallentare i miei passi seguendo il suo ritmo”.
Una giornata ricca di incontri e momenti per incontrare alcuni altri protagonisti de “La Via selvatica”. Alle 18.00 Matteo Caccia dialogerà con il semiologo e scrittore Stefano Bartezzaghi peresplorerare il tema proprio delle conversazioni svelando come “la lingua cresca in noi spontanea, coi suoi frutti, i fiori, i rovi, i veleni. Cultura, o coltura, è provarsi a ordinare la selva senza sradicarla e senza rinunciare all’energia che la origina”.
Evento aperto al pubblico, con posti limitati. Per partecipare è necessario registrarsi in questa pagina
Per maggiori informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.ceretto.com